Recensione Ved – Ved
17/10/2012 § Lascia un commento
Recensione Ved – Ved (Adrian Recordings, 2012)
Siamo dalle parti di Malmö, in Svezia, dove l’Adrian Recordings ha scovato il polistrumentista Mattias Nilhén che, a sua volta, ha messo su un quintetto: il loro nome è Ved. La loro strumentazione è varia, si va dagli strumenti classici (come batteria, chitarre e basso) o tecnologici (synth, campionamenti e field recordings) fino a quelli meno usuali (flauto, zither, bouzouki ed organo) per un post rock (ma c’è chi li definisce dance).
La loro passione per il cinema è palpabile, sentitevi questo omonimo debutto e ditemi se non vi sembra di stare davanti allo schermo di un cinema con gli occhi chiusi ("Liquid shadow"); altre volte giocano sapientemente con la psichedelia e con il funk, ma a piccole dosi ("Question for L.Ron"), altre vogliono ipnotizzare l’ascoltatore con dei loop ed il drone è dietro l’angolo. Dance? Boh, magari essendo Malmö in una zona ricca di club potrebbero aver spinto con questo termine, magari ci si può ballare anche sopra.
Per quanto mi riguarda i Ved sono bravi nel creare dei corti sonori (che proprio brevi non sono, toccano anche i diciannove minuti circa) o dei landscapes che funzionano in quanto tali ma possono fare sicuramente molto di più che un’ora di musica "da sottofondo".
Tracklist:
01. Liquid shadow
02. Sture external
03. Din egen spregebild
04. Question for L.Ron
05. Taygetos theme
06. Evergreens
07. Gershwin’s pipe
08. The rewarder
09. (ghost track)
Sito Internet: vedsound.tumblr.com
Casa Discografica: www.adrianrecordings.com
(Hank – Recensione su Ondalternativa)
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