Ulan Bator – Ulaanbaatar
17/04/2007 § Lascia un commento
Ulan Bator – Ulaanbaatar / The French Red Warriors (Jestrai, 2007)
In una grotta di tufo, trasformata nel loro studio chiamato "la Guillotine", sono nati gli Ulan Bator; 14 anni di vita e di esperienze musicali, qui riproposti nel periodo caldo del ’93-’98 in 21 tracce ben selezionate.
Amaury Cambuzat, Olivier Manchion e Franck Lantignac hanno saputo raccogliere inediti di ogni tipo, compresi dei semplici "sound" in stile field recordings, brani live (o semplicemente registrati in studio) e dei loro demo (alcuni rielaborati per il loro primo omonimo album): da selezionare la chicca del "first demo ever" del 1993 ("Tengri"), inserito come ultima traccia di "Ulaanbaatar". Ovviamente ci sono anche i remix, come potevano mancare, di "Céphalopode" ad opera di Voodoo Muzak e di "Végétale".
In questo loro viaggio sonoro tra psichedelia e noise-rock, sono arrivati a collaborare con i Faust (ma non siamo qui a giudicare il risultato), a partecipare al soundtrack per il film coreano "bye june" di Choi Ho ("…June") e ad essere prodotti dal CPI (vedi alla voce Lindo Ferretti/CSI/CCCP) per poi sfociare in terra italiana.
Nella nostra terra hanno fatto tanti concerti, ma la punta di diamante presente in questa schiera di canzoni è quello del Bloom di Mezzago: "Lumière Blanche/Scheestum" del 1998, e rappresenta la prima canzone cantata in francese dal trio (notizie come queste sono ben scritte nel ricco booklet). Consigliato ai fan, per i "neofiti" consiglio prima di tutto di recuperare i primi due album: Polaire e Végétale del 1997.
Sito Internet: www.ulanbator-archive.com
Casa Discografica: www.jestrai.com
(Hank)
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